mercoledì 6 settembre 2017

Viaggio in Romania.



Il 6 settembre 2017 è iniziata una nuova avventura, il tour della Romania che ci ha portato a conoscere il paese in tutta la sua interezza , in un viaggio durato 15 giorni, percorrendo in totale 5.895 km incluse le tappe di trasferimento.

É passato un mese e mezzo, i ricordi di quell'avventura sono ancora vivi e la voglia di ripartire è tanta, vi rendo noto alcune righe scritte sulla nave di ritorno da Durazzo quando ancora l'adrenalina era a mille.
Su questa nave che ci riporta a casa finisce questa avventura, di sicuro una esperienza emozionante che mi ha arricchito particolarmente e mi ha dato modo di conoscere persone meritevoli di stima e considerazione. Siamo partiti da Brindisi 15 giorni fa, abbiamo attraversato in moto alcuni tra i luoghi più affascinanti che la natura abbia modellato, dal delta del Danubio, paradiso naturale della biodiversità, all'incantevole Transilvania dal paesaggio aspro e selvaggio, alla riposante e quieta Bucovina  e per finire la Trasfagarasan, una strada che sale fino a circa 2.000 metri di altitudine fino a raggiungere il lago glaciale Balea, 


A Bucarest abbiamo percorso in moto e a piedi il grande viale di Soseaua Kiseleff che porta al Palazzo del Parlamento, un edificio gigantesco che prima era chiamato la Casa del Popolo. Invece la città vecchia di Bucarest, visto che è area pedonale, l’abbiamo visitata a piedi partendo da via Lipscani e a seguire abbiamo visto : Pasajul Macca, Piata Georgr Enescu dove si trova l'Ateneo Romano, la chiesa di San Nicola e l'arco di Trionfo.


Al mattino lasciamo la capitale in direzione di Costanza, una città con un importante porto e dalla massiccia presenza di industrie. Si estende sulla costa del Mar Nero ed è molto frequentata dai turisti per le lunghe sabbiose spiagge, per le rinomate terme e per le molteplici attrattive ricreative che offre ai vacanzieri.



 Una manciata di chilometri e siamo ad Istria per visitare l’omonimo sito archeologico ( bastano poche ore e un po' di fantasia) fondato dai greci sulle coste del Mar Nero.


In serata siamo a Murighiol per un viaggio esplorativo con la barca, tra insenature e canali serpeggianti, tra canneti, laghi salmastri e grandi aree di steppa e dune fluviali. Un affascinante angolo di paradiso naturale che questo fiume ha creato dopo aver attraversato tanti paesi formando una  ramificazione unica che l’Unesco ha definita Riserva della Biosfera per la conservazione e la protezione della flora e fauna. Da Tulcea il Danubio si deve attraversare con una chiatta, la durata della traversata e di una decina di minuti. Una bella giornata favorisce l’allungamento delle tratte e visto che la prossima visita sarà ai Vulcani Noroiosi decidiamo di pernottare presso l’hotel Corso di Buzau.

I Noroiosi, sono dei piccoli crateri che lasciano fuoruscire colatelle di lava argillosa spinta in superfice da acqua e gas che a differenza del classico vulcano è fredda.



Brasov si trova al centro della Transilvania, una pittoresca cittadella medievale con una bellissima piazza dove è ubicato il Municipio, circondata da strutture barocche e case mercantili. Si possono inoltre vedere : la Cattedrale di San Nicola , la via più stretta d’Europa (a me è sembrata una …. ) ed è anche un ottimo punto di partenza per andare a visitare a Bran il castello di Dracula arroccato su uno sperone di roccia e a Sinaia il castello di Peles. Quest’ultimo vivamente consigliato da una simpatica ragazza rumena che parla perfettamente l'italiano e che lavora in un ristorante vicino Porta Schei e allo stesso tempo ci ha dato anche le indicazioni di strade panoramiche per il raggiungimento di questi posti.



Si parte per Poiana Brasov una frequentatissima area sciistica e dopo una ventina di chilometri di strada di montagna si arriva a Bran. Il castello di Dracula inizialmente nacque come punto difensivo per ospitare le guardie ed è arroccato su una parete rocciosa all’interno di una stretta gola.


Da Bran ci dirigiamo verso Sinaia meta di molti turisti affascinati dalla bellezza del paesaggio e dal bellissimo castello di Peles . La città prende il nome dall’omonimo monastero ubicato poco distante dal castello ai piedi dei monti Bucegi. Per dover di cronaca, faccio notare che a Sinaia nella piazza principale, abbiamo bevuto l’espresso più buono di tutta la Romania e se avete la necessità di mangiare anche un buon cornetto andate al market che si trova nella stessa piazza.


Partiti da Sinaia, ci dirigiamo verso Nord, per un percorso che per i motociclisti è molto bello, le gole di Bicaz, una stretta gola lunga circa otto chilometri che collega la Transilvania alla Moldavia. Le rocce a strapiombo e le spettacolari strettoie regalano uno splendido panorama. Attenzione alla strada in prossimità del lago Rosu è scivolosa, a causa della sabbia lasciata dagli automezzi che portano le barche alla darsena.


Il viaggio prosegue con una giornata dedicata ai monasteri del Nord iniziando da quello di Neamt per poi entrare nella regione Bucovina e visitare i monasteri di Voronet e Sucevita. I monasteri in questa regione sono tantissimi e alla fine, considerato che sono simili abbiamo deciso di proseguire in direzione di Sapanta per la visita al Cimitero di Vesel.


Il cimitero è caratterizzato da monumenti funerari in legno intagliato a forma di croce dipinti di azzurro, sui quali compaiono la caricatura del defunto e alcune frasi ironiche sulla personalità. Purtroppo non avendo trovato alcuno che potesse tradurre quanto riportato ci siamo limitati a vedere il posto senza capire. Un vero peccato !


Raggiunto il punto più a Nord della Romania inizia la discesa verso Sud e anziché passare da Baia Mare decidiamo di tagliare la Transilvania in direzione di Targu Lapus con pernottamento a Baiut nel distretto di Maramures presso la pensione Denisa.


Si parte di buon mattino per Cluj-Napoca che con un passato da capitale della Romania rappresenta il principale polo economico del nord-ovest del paese anche in considerazione della presenza diell’ aeroporto internazionale che facilita il turismo e lo scambio merci.


La prossima destinazione è Sibiu, una delle città più belle e turistiche della Romania grazie al suo particolare e unico patrimonio architettonico, ed è stata eletta, nel 2007, capitale europea della cultura e Patrimonio Unesco.
Dopo aver trascorso la mattinata visitando la Piazza Grande (Piata Mare ) che rappresenta il centro della vita cittadina proseguiamo il viaggio per Sighisoara, la città Natale di Dracula.



Sighisoara, altra città dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è la città più romantica della Romania grazie al suo grazioso borgo medievale. L’ingresso ai veicoli non è consentito ma il guardiano alla sbarra, sicuramente motociclista, ci ha lasciato passare consentendoci di visitare il borgo con molta calma e senza fardello sulle spalle. Altra dritta, se dovete mangiare qualche stuzzichino vi consiglio Restaurant Casa Ferdinand poco fuori dal borgo.
Lasciatoci alle spalle la città natale del Principe della Vallachia Vlad Tepes ci avviamo verso Cârțișoara, questo nome è per me rappresenta il motivo che mi ha spinto a visitare la Romania, percorrere la mitica Trasfagarasan.


La strada lunga circa un centinaio di chilometri, si snoda attraverso i Carpazi meridionali con le montagne più alte della Romania regalando viste mozzafiato. A nord il paesaggio è arido mentre a sud si susseguono verdi vallate e in vetta oltre alla bellezza dei laghi glaciali si può ammirare la serpeggiante strada in tutta la sua complessità.


Dalla vetta della Trasfagarasan la discesa è altrettanto scenografica i panorami si susseguono in continuità finché prevale il buio alla luce che lascia spazio alle ombre della notte e ai fari della moto. Ci fermiamo per il pernottamento al Camping Dracula e alloggiamo in delle casette di legno carine e confortevoli.



Una forte perturbazione meteo al nord, annunciata dal servizio meteorologico ci costringe a modificare il programma di rientro in Italia e anziché passare da Timisoara  abbiamo preferito attraversare il confine tra Romania e Serbia dalle Porte di Ferro dove il Danubio ha un forte restringimento a causa della presenza delle gole che hanno consentito la costruzione di centrali termoelettriche.


Sua maestà il Danubio si infila qui tra le rocce carsiche dei Monti Carpazi meridionali e dei Monti Balcani settentrionali offrendo a coloro che transitano per la strada che lo costeggia prospettive mozzafiato e  colori blu intenso fino alla fortezza di Golubac.
Il viaggio continua in direzione di Belgrado e successivamente per Sarajevo due città distanti poche centinai di chilometri ma con architettura urbana e culture diverse.
La prima decisamente slava mentre la seconda è un misto ottomano-occidentale, entrambe sono attraversate da fiumi: Belgrado è dislocata nel punto di confluenza tra Danubio e Sava mentre Sarajevo è attraversata dal fiume Miljacka.


Prossima tappa è alla città vecchia di Mostar ed il suo ponte che attraversa il fiume Narenta per unire le due parti della città. Un ponte ottomano distrutto durante le guerre, prima dai bombardamenti serbi e successivamente dal confitto croato-bosniaco, il ponte è incluso nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità, venne ricostruito grazie agli aiuti economici internazionali e l’Italia è stata il maggior finanziatore. 
Si scende sempre di più a sud e la località di Medugorje è la nostra prossima fermata, un paesino dell’entroterra bosniaco meta di pellegrinaggio per visitare la collina dove è avvenuta l’apparizione della Madonna. Sono numerosi i gruppi di fedeli che raggiungono il luogo in cui la Regina della Pace appare e le vie per raggiungere la sommità della collina sono : la via dell’apparizione e della croce blu.


Il nostro programma con la visita a Medugorje è ultimato, non ci resta che rientrare in Italia e considerato che abbiamo tempo a sufficienza riteniamo che sia preferibile imbarcarci da Spalato che dista un centinaio di chilometri anziché da Durazzo. Ma arrivati a Spalato con amara sorpresa veniamo a conoscenza che la Grimaldi ha sospeso la tratta per questioni tecniche e che il prossimo collegamento ci sarà fra tre giorni. In considerazione dell’impellente necessità di rientrare, le opzioni sono due : andare a Durazzo oppure proseguire in direzione di Trieste via terra senza prendere la nave.

Prevale la decisione di andare in Albania attraversando il Montenegro. A Durazzo come a Spalato la Grimaldi ha sospeso la tratta; ca..o vuoi mettere la comunicazione sul sito, meno male che ci sono due compagnie che fanno la stessa tratta, altrimenti avremmo dovuto proseguire per Valona...Igoumenitsa… Patrasso...etc.. etc. 
A Durazzo facciamo i biglietti e andiamo a pranzare in un ristorante braceria nelle vicinanze del porto per poi fare una visita al centro della città.


Giusto il tempo necessario per fare il check-in al porto, salire sulla nave , ancorare la moto che inizia la traversata che ci porterà a Bari. Finisce qui un viaggio che porterò sempre nel cuore e nella testa ma sarà solo uno dei tanti… Ciao.